Ieri
col Regno delle due Sicilie oggi con l’Italia, la storia si ripete
Era di corporatura bassa, alto 1,65, ed aveva le
gambe arcuate. Era pieno di reumatismi e per salire a cavallo occorreva che due
persone lo sollevassero.
Portava i capelli lunghi perché, avendo violentato
una ragazza, questa gli aveva staccato un orecchio con un morso.
Era un avventuriero che nel 1835 si era rifugiato
in Brasile, dove all'epoca emigravano i piemontesi che in patria non avevano di
che vivere. Fra i 28 e i 40 anni visse come un corsaro assaltando navi spagnole
nel mare del Rio Grande do Sul al servizio degli inglesi che miravano ad
accaparrarsi il commercio in quelle aree.
In Sud America non è mai stato considerato un eroe,
ma un delinquente della peggior specie. Per la spedizione dei mille fu
finanziato dagli Inglesi con denaro rapinato ai turchi, equivalente oggi a
molti milioni di dollari.
In una lettera, Vittorio Emanuele II ebbe a
lamentarsi con Cavour circa le ruberie del nizzardo, proprio dopo "l'incontro di Teano": "... come
avrete visto, ho liquidato rapidamente la sgradevolissima faccenda sebbene -
siatene certo - questo personaggio non è affatto docile nè così onesto come lo
si dipinge e come voi stesso ritenete. Il suo talento militare è molto modesto,
come prova l'affare di Capua, e il male immenso che è stato commesso qui, ad
esempio l'infame furto di tutto il danaro dell'erario, è da attribuirsi interamente
a lui che s'è circondato di canaglie, ne ha eseguito i cattivi consigli e ha
piombato questo infelice paese in una situazione spaventosa".
Era Giuseppe Garibaldi.
D'altra parte il governo di Torino aveva disperato
bisogno di liquidi, principalmente per pagare le indennità imposte dagli
austriaci dopo la prima guerra di
indipendenza.
Cavour per la sua abilità e i suoi contatti
sembrava l'uomo giusto per gestire la delicata situazione, infatti era Ministro
delle Finanze ed era indebitato già allora con i Rothshild, da qui il loro
ordine di conquistare il Regno delle due Sicilie perché erano molto più ricche.
Al momento dell’unità d’Italia ben 2/3 delle riserve auree erano al sud;
infatti, prima che avvenisse la conquista da parte dell’esercito Savoiardo possedevano ben 443,2 milioni
rispetto ai 225,2 milioni di tutti gli altri regni d’Italia messi
assieme (Cit. Francesco Saverio Nitti, Scienze delle finanze . Pierro 1903, Pag.
292)
Lo stato Savoiardo utilizzava il sistema
economico inglese - cioè un sistema con una parziale copertura di oro rispetto
alle monete circolanti - e inoltre era
notevolmente indebitato
con la banca inglese dei Rothschild. La
stessa, appoggiò casa Savoia nel "fare l’Italia" in
quella maniera cosi cruenta che conosciamo (anche se in maniera
frammentaria) a discapito di milioni di morti causati nel Sud Italia, facendo
passare la rivolta popolare che ne scaturì come lotta al brigantaggio.
Nulla di più falso ed ipocrita!
Sono ormai notevoli le nuove fonti
storiche che stanno facendo riscrivere la storia del nostro Risorgimento,
realizzato anche con il sostegno di una regia occulta massonico-liberale
che si muoveva dietro le quinte. Poteri, facenti capo
– come al solito – al Regno Unito: lo stesso che finanziò la "mitica"
marcia dei Mille
garibaldini.
Quello che è accaduto allora mi sembra esattamente quello che sta accadendo oggi
all’Italia e come allora ci sono sempre di mezzo i Rothshild che, essendo
proprietari della Federal Riserve e fondatori dell’FMI a cui la BCE (banca
privata) risponde, ci dominano (ecco il perché di certe politiche economiche
assurde che anche un bambino capirebbe che sono errate per i cittadini).
Ci sono solo 5 Paesi al mondo dove i Rothschild non
hanno fondato una banca centrale e guarda caso in passato dove non c’era ci
sono state guerre (Fonte: http://dionidream.wordpress.com/2013/01/30/solo-5-paesi-mancano-ai-rothschild-dove-fondare-una-banca-centrale/)
Come fu precisato da Lemkin, che definì per primo il concetto di genocidio, esso "non significa necessariamente la distruzione immediata di una
nazione.... esso intende designare un piano coordinato di differenti azioni
miranti a distruggere i fondamenti essenziali della vita dei gruppi
nazionali...... Obiettivi di un piano siffatto sarebbero la disintegrazione
delle istituzioni politiche e sociali della cultura, della lingua, dei
sentimenti nazionali della religione e della vita economica dei gruppi
nazionali e la distruzione della sicurezza personale, della libertà, della
salute, della dignità e persino delle vite degli individui... non a causa delle
loro qualità individuali ma in quanto membri del gruppo nazionale".
Si dice, inoltre, che vi sono due metodi per
cancellare l'identità di un popolo: il primo, quello di distruggere la sua
memoria storica; il secondo, quello di sradicarlo dalla propria terra per
mischiarlo con altre etnie.
Si parla di circa 150.000 documenti relativi al Mezzogiorno d’Italia pre e post
unitario (http://www.napoli.com/viewarticolo.php?articolo=37140) ovvero nel periodo fra
il 1860 e il 1870, da cui sarebbe interessante far rimuovere il “Segreto di Stato” e riscrivere la VERA
storia d’Italia.
Davide
Mancini