mercoledì 25 luglio 2012

Il fantastico mondo del contribuente italiano

di Giampiero Milone


L'indagine offre spunti di riflessione in merito al sistema tributario italiano. 

Ai sensi dell'articolo 53 Cost: "tutti sono tenuti a concorrere alla spesa pubblica in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività." Secondo tale disposizione, in Italia vige la necessità ed il concorso di tutti i cittadini alla spesa pubblica a prescindere dalla contro prestazione di servizi.

Inoltre, dall'art. 53 Cost. si evince che il sistema tributario italiano si basa sulla progressività, consistente in un elemento che caratterizza l'imposta, la cui aliquota aumenta con l'aumentare del reddito. Il sistema della progressività si contrappone al sistema della proporzionalità: in esso, è previsto un'unica aliquota sul reddito complessivo.
L'introduzione del sistema progressivo rappresentò il cambio di tendenza verso la democrazia. Esso avrebbe dovuto garantire maggiore equità in merito al contributo dei cittadini. 

In Italia l'Irpef è la principale imposta vigente e, tra gli altri numerosissimi tributi, è l'imposta che produce maggior gettito. L'Irpef trova la sua disciplina nel TUIR, approvato con DPR 917/1986. Ai sensi dell'art. 6 del suddetto TUIR, ai fini della tassabilità, i redditi posseduti dal soggetto devono rientrare in una delle seguenti categorie:

- reddito fondiario; 
- reddito di capitali;
- reddito di lavoro autonomo;
- reddito di lavoro dipendente;
- reddito di impresa;
- redditi diversi.

L'imposta dovuta si determina secondo il principio della progressività in ragione del seguente schema: 

da 0 a 15.001 ~23%; 
da 15.001 a 28.000 -27%; 
da 28.001 a 55.000 -38%; 
da 55001 a 75000 - 41%; 
oltre 75.000 -41%. 

Ció considerato, lo scrivente si chiede per quali ragioni non s'introducono altri due scaglioni: da 75.001 a 100.000 -48% oltre 100.000 -58%. L'introduzione di codesti scaglioni andrebbe a colpire le fasce di reddito elevatissime. Inoltre, si garantirebbe allo Stato maggiore gettito. 

Ma siamo alle solite: le fasce di reddito più alte non si colpiscono e non so spiegarmi la ragione. Ci vediamo in Parlamento sarà un piacere.

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