domenica 15 luglio 2012

La Rete non è né razzista, né omofoba

di Fabio Leli


In passato mi sono occupato del Razzismo quale problema eliminabile esclusivamente in Rete: la Rete è Antirazzista. Infatti in tale luogo virtuale, ma reale, l'essere umano non ha colore, non ha religione, non ha sesso, non ha identità, ognuno vale uno e qualsiasi discorso sul diritto di cittadinanza perde di significato nel momento in cui, nella società della partecipazione, il 100 % della popolazione partecipa attivamente sia ai processi decisionali, che ai mezzi di produzione.

Tale intervento torna di attualità grazie all'ultimo articolo pubblicato da Beppe Grillo sul proprio blog. In Nozze Gay il comico genovese dichiara: "Io sono favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso, ognuno deve poter amare chi crede e vivere la propria vita con lui o con lei tutelato dalla legge." In tali parole possiamo leggerne delle altre ossia che sia i razzisti che gli omofobi non sono altro che persone con problemi di convivenza.

Aldilà di ogni stereotipo, parole come "devianza" e "cura" sono lo strumento di coloro che credono di possedere la verità in mano ed, elevandosi a giudici, a salvatori o a psicologi improvvisati, giudicano l'altro, il diverso, lo straniero
Se esistono principi etici che la società della partecipazione deve perseguire, fra i primi vedrei proprio il "non giudicare" e il "non doversi giustificare".


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